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ORTLES– CEVEDALE

02/03 luglio 2016

GRUPPO ORTLES- CEVEDALE

2 ITINERARI ALTERNATIVI

I°- TRAVERSATA  DAL  RIFUGIO VIOZ AL  RIFUGIO LARCHER – MALGA MARE

II°- PEIO-RIF. LARCHER-LAGO CARESER-COGOLO

La classica tra le classiche, una tra le più belle escursioni del Gruppo Ortles-Cevedale, tracciata sulla cresta che divide la zona lombarda da quella trentina, teatro della grande guerra, affacciata sul bacino glaciale più esteso d’Italia, il ghiacciaio dei Forni.Una bella traversata in alta quota, che consente di toccare ben quattro vette sopra i 3500 metri nel corso della stessa ascensione, iniziando dal Monte Vioz 3645 m, passando per il Palon della Mare m. 3704, per il Monte Rosolè m. 3529 ed infine il Monte Cevedale m. 3769, punto culminante della traversata. Questa traversata è anche una delle “tappe” della famosa “Traversata delle 13 cime” che inizia dal Pizzo Tresero e termina al Cevedale ammirando  l’imponente ghiacciaio dei Forni che costituisce la più estesa colata glaciale di tipo himalaiano delle Alpi italiane.
Una salita abbastanza lunga, che richiede allenamento e una certa esperienza di montagna, ma decisamente remunerativa. Il percorso è valutato PD,  si svolge sempre in quota, su ghiacciaio, creste di neve, misto e tratti di facili rocce, con passi fino al II/II+ in alcuni punti (potrebbero essere insidiosi con neve o vetrato).
Ci sono alcuni tratti di cresta affilati ed esposti, che richiedono sicurezza di piede e abitudine a questo tipo di terreno. Per la discesa  si scende al Rifugio Larcher , Malga Mare e si rientra a Cogolo in Bus Navetta.

Assieme al gruppo dell’Adamello, anche l’Ortles – Cevedale è stato teatro della terribile Guerra Bianca, la guerra della neve e dei ghiacciai, che comportò un’occupazione delle alte quote senza precedenti. Una battaglia contro un nemico spesso invisibile, contro le condizioni ambientali impossibili, contro temperature che in inverno scendevano mediamente 15 gradi sotto lo zero, con picchi notturni di -20°; una lotta alla sopravvivenza dove il numero maggiore di vittime lo hanno fatto il freddo, la fame, le valanghe e non l’artiglieria.

 

I° ITINERARIO

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Traversata

                                                                                                                                                                                                    Rif Vioz

  1° giorno. Parcheggio Seggiovia Peio Fonti  – Rif. Vioz

Da Pejo Fonti è possibile utilizzare gli impianti per salire al Pian del Vioz e al Rifugio Dos dei Cembri m. 2313, vero e proprio punto di partenza per la salita al Rifugio Vioz. Da qui si imbocca brevemente, per circa trecento metri, la val della Mite, segnavia SAT n° 138 e 139, quindi si prende il sentiero che si stacca sulla destra risalendo il costone fino a congiungersi col sentiero 0 105. Il percorso sale a zig zag a ridosso della lunga dorsale che scende dal Vioz affacciandosi alternativamente sulla Valle della Mite e il vallone orientale verso Zampil. Si prende quota gradualmente, con pendenza costante, sul sentiero facile e ben segnato. A 3.206 m si arriva al Brich, un breve traverso attrezzato con corda fissa. Superato questo passaggio, il sentiero supera una scarpata verso sinistra, con una serie di diagonali, fino a raggiungere nuovamente il filo di cresta.Si prosegue ora lungo il facile crestone di detriti e/o neve fino a raggiungere il rifugio Vioz m.3535.

Salendo in 10 minuti alla cima Vioz m.3645 il panorama è affascinante e si può ammirare l’intero territorio del Parco Nazionale dello Stelvio ed i numerosi ghiacciai che formano il cuore dell’area protetta, come il ghiacciaio dei Forni:

Tempo percorrenza: 2,5 h
Dislivello salita: 1240 m
Difficoltà: E

 

 

2°giorno. Traversata dal Rifugio Vioz al Rifugio Cevedale (Lacher) – Malga Mare

Vioz-Cevedale-Palon-de-la-Mare_slideshow

Partenza dal rifugio appena sorge il sole. Preparata la cordata da ghiacciaio si risale alla vetta del Vioz si mette piede sul ghiacciaio e si scende tenendosi lungo il filo di cresta (verso destra), in direzione della quota 3555 m. Proseguendo lungo i pendii della cresta NNO si scende facilmente (attenzione alla presenza di eventuali crepacci) fino a raggiungere il Passo della Vedretta Rossa m. 3405. Dal Passo si sale per facili rocce gradinate verso destra, raggiungendo il filo di cresta che va seguita, con alcuni piacevoli passaggi di facile arrampicata che consentono di superare abbastanza agevolmente alcuni gradoni (passi di II) e raggiungere la parte nevosa della cresta SO che con facile percorso conduce in vetta al Palon della Mare m. 3704. Dalla vetta si scende per la facile e nevosa cresta Nord in direzione della evidente sella del Col de la Mare m. 3442, attenzione alla presenza di qualche eventuale crepaccio nella discesa dei pendii nevosi (solitamente si trovano delle tracce e la pista già fatta). Dal Colle, si prosegue lungo la cresta, e per tracce e facili rocce si raggiunge in breve il Bivacco Colombo m. 3485 (CAI Seregno, 9 posti letto) che può essere utile in caso di maltempo, oppure per spezzare in due la tappa. La salita prosegue ora lungo la cresta Sud del Monte Rosolè, che si scala per facili rocce (attenzione se sono innevate o in presenza di vetrato) (passi di II) fino a raggiungere la Cima Meridionale del Rosolè m. 3529. Si aggira a destra la Cima si raggiunge l’ampia sella nevosa del Passo Rosolè m. 3502. Ora non rimane che risalire l’ampia cresta nevosa, tenendosi leggermente sulla destra, che con qualche tratto ripido conduce in vetta al Monte Cevedale m. 3769 (ore 6,00 / 7,00 dal Rifugio Vioz alla cima, secondo le condizioni della montagna e il proprio grado di allenamento). Se la giornata è favorevole il panorama godibile dalla vetta è semplicemente spettacolare !

Discesa  :

dalla vetta del Cevedale si scende per la cresta NE, trascurata a sinistra la traccia che scende verso il Rifugio Casati, si segue il filo della cresta fino a raggiungere la seconda vetta del Cevedale o Zufall-Spitze m. 3757. Si abbandona la cresta NE che verso sinistra scende anch’essa verso il Rifugio Casati e si volge a destra, scendendo per la cresta SE tenendosi quasi sempre sul filo, con percorso a tratti aereo ma non difficile fino a raggiungere la spalla (quota 3461 m.). Si continua la discesa su terreno meno ripido, tra detriti, facili roccette e neve si raggiunge il valico della Forcola m. 3032. Dalla Forcola si scende su sentiero (con segnavia) la parte alta della Val Venezia, su sfasciumi o neve, tenendosi sul lato destro del vallone, il sentiero punta in direzione del visibile Rifugio Larcher m. 2608 (ore 2,30 / 3,00 dalla vetta del Cevedale al Rifugio). Dal Rifugio si scende su comodo sentiero segnalato raggiungendo il Pian Venezia m. 2280, prima su terreno detritico e poi superando un bel bosco di larici e cembri, si arriva alla Malga Mare m. 2031, da cui il sentiero scende fino alla centrale elettrica di Malga Mare m. 1970 (parcheggio) (ore 1,00 / 1,20 dal Rifugio Larcher) e da qui seguendo la strada si scende a Cogolo e a Pejo (possibilità di trasporto tramite mezzi fuoristrada privati con autista).

Tempo percorrenza: 11 h
Dislivello salita: 850 m
Dislivello discesa: 2170 m
Difficoltà: EE Salita alpinistica con tratti di arrampicata su roccia e ghiaccio (conoscenza delle tecniche di progressione roccia ghiaccio).
Preparazione fisica: Escursionista – alpinista BUONA allenato 400 m di dislivello in salita.
Attrezzatura: Ramponi, piccozza, imbragatura, scarponi, zaino, borraccia, abbigliamento pesante completo di giacca a vento, ricambio intimo, guanti, berretto, occhiali da sole, crema da sole.

Attrezzatura:

Punti di appoggio: Rif. Casati (q. 3269 m); Biv. Colombo (q. 3485 m) ;Rif. Mantova al Vioz (q. 3535 m)
Tipo di salita: Traccia su ghiacciaio

II° ITINERARIO

TREKKING 2 GIORNI AL RIFUGIO CEVEDALE-LARCHER-LAGO DELLE MARMOTTE E LAGO LUNGO-LAGO CARESER -COGOLO

Il Rifugio Larcher al Cevedale sorge in Val Venezia, al cospetto della Vedretta de la Mare, delle Cime del Cevedale, Zufall, Palon de la Mare e Viòz.

Lo sfondo paesaggistico è quello del Parco Nazionale dello Stelvio con la sua flora caratteristica e la fauna tipica di un ambiente incontaminato di alta montagna.
Il Parco Nazionale dello Stelvio si estende su una superficie di 130.700 ettari nel cuore delle Alpi Centrali e comprende l’intero massiccio montuoso dell’Ortles Cevedale. E’ uno dei territori protetti più grandi e interessanti d’Europa dal punto di vista dei vari ambienti naturali in esso presenti.

Breve descrizione
Questo bellissimo anello trekking si spinge nel cuore del Gruppo del Cevedale transitando per il caratteristico Rifugio Guido Larcher e per i laghi suggestivi laghi glaciali delle Marmotte e Lago Lungo. Gli splendidi panorami che si godono lungo tutto il percorso si spingono fin sulle grandi distese ghiacciate del Cevedale e del Careser. L’escursione è percorribile anche per le famiglie con bambini/ragazzi dai 10 anni in su, purché allenati.

13 Cevedale 2-3 Luglio 2016-4

Itinerario particolarmente interessante per i possibili avvistamenti della fauna del Parco: camosci, marmotte, pernici bianche, caprioli, cervi e l’aquila. Paesaggio suggestivo caratterizzato dalle imponenti cime innevate del Cevedale, del Palon de la Mare, del Rosole e del Vioz e dagli specchi d’acqua dei laghi.

2 luglio Peio -Rifugio Larcher al Cevedale – prima tappa

Da Peio Paese (1579 m) si sale al sovrastante Dosso di San Rocco dove si imbocca il sentiero n. 105 per il rifugio Mantova al Vioz. (possibile utilizzo cabinovia fino al Rif. Scoiattolo 1998 mt)
Si percorre questo sentiero ed al bivio, in località Gaggio, (nelle vicinanze della palazzina ENEL), si imbocca il sentiero n. 127 che percorre lungamente la pendice montana.
Arrivati alla centrale idroelettrica di Malga Mare, (che si può raggiungere anche in macchina – 10 km – da Cogolo riducendo pertanto il percorso) si imbocca il sentiero n. 102 e si sale a Pian Venezia per raggiungere infine il rifugio Larcher al Cevedale dove ha termine la prima tappa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore circa (dal Rif. Scoiattolo 4 ore)
DISLIVELLO SALITA: 1029 m

3 luglio Rifugio Larcher al Cevedale –Laghi -Cogolo- seconda tappa

Riferimento capogruppo

Favero Gianni-Soldan Sergio

Dal rifugio Larcher si percorrere “il Sentiero dei Laghi” 123 che consente di costeggiare i bellissimi laghetti alpini ( Marmotta, Lungo, Nero) e il bacino artificiale del Careser.

si sale nelle conche sovrastanti per effettuare il giro dei laghi, che si incontrano nella seguente successione: Lago Marmotte, Lago Lungo, Lago Nero, Lago del Careser (bacino idroelettrico). Dal Careser, si può scegliere due varianti, la prima sempre con il sentiero n. 123, si scende con numerosi tornanti a Malga Mare dove, con il sentiero percorso all’andata, si rientra a Peio Paese.

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore circa
DISLIVELLO DI DISCESA: 1040 m

la seconda variante scende per il sentiere 140 fino a Malga Levi  e poi proseguendo per il 109 passando per malga Borche si scende a Cogolo

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore circa
DISLIVELLO DI DISCESA: 1050 m

 

Partenza:  ore 6.30 sabato 2 luglio parcheggio sede CAI

Ritorno:    ore 21.00 domenica 3 luglio

Mezzo trasporto: PULMAN

Capogita : Ermes marin        34914044050

Andreola Michele 3420837468

Presentazione gita : 15 giugno 2016 ore 21.00 sede CAI Via G.Battistella

Cartografia: TABACCO N. 08 – Ortles-Cevedale 1:25000

 

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